Quello dei Cypherpunk è un movimento “cripto-anarchico” che nasce negli anni ’80 ed ha come obiettivo il cambiamento sociale e politico attraverso un uso intensivo della crittografia informatica.
Gli esempi più famosi di attivismo Cypherpunk sono:
- Wikileaks, il sito di Julian Assange in cui vengono pubblicati documenti coperti da segreto di Stato, militare, industriale e bancario. Documenti considerati “scomodi” per qualcuno e violati dai Cypherpunks con tecniche crittografiche;
- Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo dietro al quale si nasconde l’ideatore e creatore di bitcoin, un sistema monetario alternativo a quello bancario reso possibile grazie all’impiego della crittografia.
Questo è un riassunto tradotto del loro manifesto:
“L’oggetto della privacy sono quelle informazioni riservate che un individuo desidera poter condividere ma solo con una ristretta cerchia di persone da Lui selezionata.
Per secoli le persone hanno potuto difendere la propria privacy con sussurri, buste e porte chiuse, strette di mano segrete, e corrieri.
In una società che si apre all’era digitale questo diritto è fortemente minacciato perché i messaggi inviati elettronicamente (email, forum, chat…) sono facilmente duplicabili e divulgabili all’esterno della “cerchia” senza il consenso dell’autore.
Siccome noi desideriamo ed incentiviamo la libertà di espressione e non vogliamo rinunciare alla privacy, la soluzione è quella di poter divulgare solo le informazioni strettamente necessarie, e nella maggior parte dei casi la propria identità non è rilevante.
Quando ad esempio utilizzo un provider di posta elettronica per inviare e ricevere messaggi, al provider deve interessare solo se i messaggi sono arrivati a destinazione e se ha ricevuto il compenso per il servizio offerto; chi siano i mittenti ed i destinatari e cosa si siano scritti non sono informazioni che servono a svolgere meglio il suo lavoro. Lo stesso vale per un fornitore/intermediario di servizi finanziari.
Pertanto in una società aperta, il diritto alla privacy richiede sistemi di comunicazione “crittografati” che garantiscono l’anonimato.
Per tutto ciò non ci si può aspettare l’aiuto dei Governi o delle grandi organizzazioni perché a loro, di fatto, interessa sapere cosa pensiamo.
Noi Cypherpunks siamo attivi nella costruzione di sistemi informatici anonimi grazie all’impiego della crittografia, affinché lo scambio di informazioni e di denaro resti riservato. Noi scriviamo i codici software e li divulghiamo gratuitamente affinché siano disponibili ed adottati dal maggior numero di persone.
Questa sarà la nostra forza: un sistema largamente diffuso ed adottato che non può essere arrestato.
Nel mentre noi chiediamo a te, collega Cypherpunk, di darci il tuo contributo, o a te utente di dirci di cosa hai bisogno e di aiutarci a divulgare i nostri sistemi in tutto il mondo.
Avanti tutti insieme”
Firmato: Eric Hughes in data 3 marzo 1993.
Il testo integrale ed in lingua originale del manifesto dei Crpherpunk è dispoibile su questo link: Cypherpunk’s_Manifesto