Leggendo articoli sulle criptovalute, molto frequentemente si parla di Fork, Soft Fork e Hard Fork.
Il Fork di una criptovaluta si verifica quando il Protocollo di una criptovaluta subisce degli aggiornamenti o, più radicalmente, si vogliono o si rendono necessarie variazioni sostanziali del “regolamento”.
Quando le nuove regole vengono scritte per accettare solo una parte delle transazioni accettate delle vecchie regole, quindi un “sottoinsieme” di esse, allora tutti i miners saranno in grado di accettare le nuove transazioni senza bisogno di fare alcun aggiornamento al loro software di minatura. In tale situazione quindi la Blockchain continuerà ad allungarsi come sempre con la sola differenza che i nuovi blocchi conterranno transazioni che hanno superato regole più restrittive. La ratio è che queste nuove regole più stringenti siano a maggior garanzia e tutela degli utenti… In tal caso siamo in presenza di un SOFT FORK.
Quando invece le regole cambiano in modo “drastico” e sono tali da rendere lecite transazioni che prima non lo sarebbero state allora: o tutti i miners aggiornano il loro software di minatura oppure la blockchain si biforca. In tal caso siamo in presenza di un HARD FORK:
Abbiamo detto che a seguito di un Hard Fork la Blockchain si sdoppia in 2 rami:
- un ramo nel quale continueranno ad incatenarsi i blocchi confermati dai miners che non hanno accettato il cambiamento; questo ramo quindi continua ad essere la Blockchain della criptovaluta originaria che continuerà ad essere soggetta alle regole originarie anteriori al fork. Quindi nulla cambia per i detentori della moneta (nella figura il ramo verde);
- un ramo nel quale inizieranno ad incatenarsi i blocchi confermati dai miners che hanno accolto con favore le nuove regole e che quindi hanno deciso di aggiornare il loro software. Questo ramo quindi rappresenta la Blockchain della nuova criptovaluta (ramo azzurro):
NB: per la nuova criptovaluta i blocchi precedenti all’Hard Fork continueranno a far parte della sua Blockchain; ne rappresentano il passato se vogliamo vederla così, un passato di transazioni che in realtà non sono mai avvenute per loro… Quindi un Hard Fork può essere anche visto come una duplicazione/clonazione della Blockchain in 2 Blockchain distinte con lo stesso passato:
E’ chiaro che una Blockchain nata per clonazione da una Blockchain originaria si porta dietro non solo le transazioni ma anche i saldi contabili, le chiavi private e gli indirizzi della criptovaluta originale.
Quindi dopo un Hard Fork i possessori della moneta originale si ritrovano ad essere anche i possessori della nuova moneta. Infatti andando ad esplorare la nuova Blockchain con i loro indirizzi “vecchi” troveranno un saldo contabile della nuova moneta (gioco forza identico al saldo che hanno della “vecchia” moneta) che potranno spendere usando la loro “vecchia” chiave privata.
A seguito di un Hard Fork le 2 monete, originale e nuova, possono continuare a co-esistere oppure una delle due può soccombere. E’ il mercato, e quindi gli utenti, che deciderà la sorte dell’una o dell’altra moneta (o di entambe), sulla base dell’utilizzo (adozione) che ne faranno.
Sicuramente la nuova moneta potrebbe andare a competere con la moneta originale ed inflazionarne il mercato se non ha un forte carattere di distinzione. Anche in questo caso però non danneggerebbe i possessori della moneta originale in quanto, avendo di fatto ricevuto “gratuitamente” ed in egual misura la nuova moneta, sono pienamente tutelati e risarciti da questa conseguenza (un pò come quando un Spa, senza aumenare di capitale, emette nuove azioni e le assegna gratuitamente ai vecchi azionisti…).
Se questo articolo sui Soft Fork e Hard Fork ti è stato utile, condividilo 😀