IL BITCOIN E’ UNA MONETA VOLONTARIA

 

Il bitcoin è una moneta digitale che si basa sulla libera accettazione ovvero sull’adozione spontanea degli individui.

Si distinge quindi dalle monete a corso forzoso (o a corso legale, anche dette monete fiat) come l’Euro, il Dollaro, la Sterlina, il Franco Svizzero, ecc. ecc.  che invece vengono accettate perché è la Legge dello Stato in cui sono emesse che lo impone. Ciò significa che ad es. in Europa un creditore non può rifiutare un pagamento in Euro a saldo del suo credito da parte del suo debitore, mentre potrebbe rifiutargli un pagamento in Dollari o in oro o… Lo stesso vale per i Dollari negli Stati Uniti, per le Sterline nel Regno Unito, ecc. ecc.

ll valore delle monete fiat è quindi dato da un’imposizione di Legge, e tale imposizione iniziò nel 1971 con l’abbandono degli Accordi di Bretton Woods da parte degli Stati del G10 di allora (Germania, Belgio, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia) in quanto le loro monete, con la fine della “convertibilità in oro”, avevano perso il loro valore intrinseco, ovvero il valore sottostante dell’oro che non rappresentavano più.


Nota storica: nel primo dopo-guerra gli Stati adottavano pratiche protezionistiche e svalutazioni dei tassi di cambio per ragioni competitive in modo eccessivamente arbitrario. Questa non-collaborazione tra gli Stati in materia di politica monetaria favorì le crisi degli anni ’30 e fu una delle cause scatenanti la 2° Guerra Mondiale (la crisi del ’29 di Wall Street coinvolse a cascata le economie del Mondo ed il malcontento in Germania portò, inoltre, alla caduta della Repubblica di Weimar e quindi alla salita al potere di Hitler…). Così per impedire che situazioni simili potessero ripresentarsi in un futuro, nel 1944 gli Stati decisero di auto-regolarsi e strinsero gli “Accordi di Bretton Woods“. Con essi, sostanzialmente, si decise per una stabilizzazione dei cambi: il dollaro fu “eletto” unica valuta convertibile in Oro (in base al cambio di 35 dollari per un oncia d’oro) e si optò per un regime di cambi fissi delle altre valute nei suoi confronti attraverso l’istituzione del Fondo Monetario Internazionale al quale, per aderirvi, ogni Stato doveva versare a garanzia una quota in oro e una in valuta nazionale. Nel 1971, causa la guerra del Vietnam, la spesa pubblica americana aumentò e con essa aumentò il debito pubblico statunitense. Contestualmente aumentarono le richieste di conversione dei dollari in oro da parte dei creditori più preoccupati per le conseguenze che la guerra avrebbe potuto infliggere all’economia americana e ciò portò ad un assottigliamento delle riserve auree americane tanto che Nixon fu costretto a, o comunque decise di, sospendere la convertibilità del dollaro in oro. A seguito di questa decisione, le monete degli Stati che avevano aderito agli Accordi di Bretton Woods persero anche loro, di fatto, la convertibilità con l’oro (convertibilità che era garantita indirettamente tramite il cambio con il dollaro…) e così decisero di ritirarsi dagli Accordi. Tornò quindi la fluttuazione dei cambi ed il dollaro fu svalutato.


Il bitcoin invece è una moneta che non ha alle spalle né un Governo né una Banca Centrale né tanto meno una Legge che ne imponga l’uso. Quindi accettare un pagamento in bitcoin è un’opzione facoltativa ed il suo valore si basa esclusivamente sull’accettazione e sul livello di adesione da parte dei singoli individui.

Ciò significa anche che se un giorno l’utenza dovesse disaffezionarsi a questo mezzo di pagamento, il bitcoin non avrebbe più motivo di esistere, si azzererebbe in valore, e scomparirebbe.


Nel paragrafo successivo vedremo l’enorme crescita di valore registrata da bitcoin dalla sua nascita ad oggi:

 

                                  

Condividi sui Social