I DETRATTORI DEL SISTEMA BITCOIN

 

I detrattori del Sistema Bitcoin sono naturalmente i poteri forti, ovvero:

LE BANCHE – perché una moneta nata per essere disintermediata è una minaccia letale per chi fa di mestiere l’intermediario finanziario;

I GOVERNI – perché una moneta non coniata dalle Banche Centrali toglie ai Governi i redditi del signoraggio ed il controllo della politica monetaria.  Per approfondire vedi: Bitcoin_vs_moneta_fiat

ALCUNI MEDIA – forse perché incalzati da Banche e Governi o forse per semplice ignoranza sull’argomento, ma su Bitcoin si fa ancora molta disinformazione.

Approfondimento: la_disinformazione_su_bitcoin_dei_media

 

COME MAI I POTERI FORTI NON RIESCONO A FERMARE BITCOIN?

In realtà prima di Bitcoin sono esistite altre monete digitali private, e cioè non coniate né controllate da un Governo, come ad esempio “Liberty-Dollar” e “E-Gold”. E queste sì che sono state fermate: sono state dichiarate illegali, quindi i servers sono stati “spenti” ed i fondatori arrestati (alcuni con l’eragastolo!). Ma erano monete basate su sistemi centralizzati: una volta individuato il server centrale è stato facile spegnerlo e far sparire tutto…

Se un Governo dichiarasse Bitcoin illegale (e certamente ci sono paesi in cui Bitcoin è illegale) riuscirebbe a far spegnere qualche server all’interno del suo territorio Nazionale. Ma non otterrebbe il risultato voluto perché Bitcoin è decentalizzato e la sua Blockchain è clonata su una rete di oltre 50.000 nodi sparsi in tutto il mondo.

E’ una rete peer to peer (P2P) come quelle di eMule e BitTorrent ma infinitamente più solida. Si sa che eMule e BitTorrent violano i diritti d’autore ma, malgrado svolgano questa attività illegale, continuano ad esistere in rete.

Per mettere in crisi il Sistema Bitcoin ci vorrebbe un impraticabile accordo univoco di tutti i Governi del mondo. Anche ciò, comunque, non basterebbe a far sparire Bitcoin (come non sparisce eMule, BitTorrent, youporn, FaceBook in Cina, ecc…). Ma come ho detto è una strada impraticabile, oltre che inverosimile, se non altro perché gli Stati hanno atteggiamenti molto diversi nei confronti delle criptovalute e quindi non potrebbero trovare un accordo. Tanto per citare gli esempi più estremi, in Vietnam e in Bolivia il bitcoin è vietato mentre in Giappone il bitcoin è addirittura moneta ufficiale di Stato.

Oggi la tendenza, almeno negli Stati più liberali, non è quella di vietare ma di “regolare” il Bitcoin. Infatti ad es. negli Stati Uniti, in Canada, in Australia ed in Europa, dove il Bitcoin è legale, si sta discutendo su come regolare in generale tutte le criptovalute.

Nota interessante: il 1° luglio del 2014  l’Fbi sequestrò ad un’organizzazione ciminale 144.000 bitcoin che poi il Governo Americano mise all’asta pubblica. Per il loro sistema giuridico (Common Law) tale precedente preclude la possibilità che un giorno il bitcoin possa essere dichiarato illegale negli USA.


Il capitolo sugli aspetti economici di bitcoin è concluso. Il prossimo capitolo analizza gli aspetti tecnici di bitcoin, ovvero il suo Protocollo Informatico, la Blockchain, i miners, l’impiego della crittografia per firmare digitalmente le trasazioni… da cui si evince la sicurezza tecnica dello strumento. Buona lettura.

 

                                   
Condividi sui Social