Le CRIPTOVALUTE di SECONDA GENERAZIONE

 

Successivamente a bitcoin ed alle altre prima monete virtuali “oneste”, è nata una seconda generazione di criptovalute che inizia a sfruttare le eccezionali qualità e potenzialità della Blockchain in modo diverso, e cioè utilizzando questo file per un qualcosa che va al di là dall’essere un mero registro contabile.

Queste cryptovalute introducono il concetto di smart contract e solitamente non sono più dei mezzi di pagamento ma possono essere usate “anche” come mezzo di pagamento perché hanno un valore di mercato in quanto (e se) quotate sugli exchange.

 

ALCUNI ESEMPI DI CRIPTOVALUTE DI SECONDA GENERAZIONE

   Ethereum Classic (ETC) – nasce nel 2015. Il suo inventore è il visionario quanto pragmatico scrittore, programmatore, inventore, ventenne, geniale Vitalik Buterin.  A Vitalik viene l’idea di mettere in funzione sulla Blockchain dei programmi che vengono eseguiti in modo identico su tutti i nodi della rete. Un tale programma è terribilmente inefficiente ma praticamente indistruttibile: una volta partito non può essere spento a meno che spegnersi non sia previsto nel suo codice. Questi programmi sono appunto gli smart contracts, ed Ethererum Classic può essere considerata la madre delle criptovalute di seconda generazione.

  Ethereum (ETH) – nasce nel 2016 a seguito di un Fork di Ethereum Classic: una “svista” nella codifica di uno smart contract chiamato “DAO” che girava sulla Blockchain di Ethererum Classic (approfondimento: La brutta storia di DAO) fa decidere a Vitalik di forzare un hard-fork su Ethereum Classic da cui nascerà, appunto, Ethereum. Oggi Ethereum è la seconda cryptovaluta in termini di capitalizzazione dopo bitcoin; se bitcoin è il Re delle cryptovalute, Ethereum ne è certamente la Regina. Anche la Blockchain del protocollo Ethereum memorizza (anche) software. Quindi un database pubblico, immodificabile ed eterno che può gestire smart contracts.

  Iota (IOTA) – nasce nel 2017 e sperimenta una Blockchain innovativa che prende il nome di Tangle.  IOTA è una moneta dedicata ai “micropagamenti” nel mondo delle cd “Internet Of Things”, ovvero micropagamenti da far eseguire direttamente da una macchina come ad es. un elettrodomestico, un computer, un’autovettura… Il Tangle non è lineare come la Blockchain ma reticolare, ed in esso ogni blocco include solo una transazione. Non ci sono miners dedicati e questo è possibile perché il protocollo stabilisce che per fare una transazione bisogna prima verificare 2 altre transazioni della rete; cioè l’utente stesso, ovvero la macchina, è anche un miner del sistema. In questo modo la rete non ha costi di mantenimento (e quindi neppure fee per le transazioni) e le transazioni sono istantanee. Il tutto evidentemente va un pò a scapito della sicurezza, ma trattandosi di micropagamenti un livello di sicurezza come quello di bitcoin, o anche molto più basso, sarebbe insensato. Anche IOTA può gestire degli smart contracts.


Nel paragrafo successivo viene spiegato cos’è uno smart contract e cosa sono gli “oracoli

 

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