I MINERS E IL MINING

 

I miners sono dei soggetti economici (imprenditori) previsti ed economicamente incentivati dal Sistema Bitcoin per:

  • garantire la sopravvivenza della rete obbligandoli a presidiare, ciascuno, un nodo della rete;
  • controllare la “leicità” dei pagamenti disposti ed inviati nella rete dagli utenti;
  • inserire gli ordini “leciti” nell’ultimo blocco, ovvero nell’intervallo temporale ancora “aperto”;
  • sigillare tale blocco con un HASH. In questo modo gli ordini di pagamento “imbrigliati” all’interno del blocco si trasformano in transazioni di bitcoin processate e “confermate”.

Questa loro attività viene chiamata mining e per svolgerla è necessaria una certa potenza di calcolo.

I miner raccolgono in continuazione gli ordini di pagamento che arrivano dagli utenti della rete, verificano che siano regolari (scartando ad. es. i tentativi di double spending, ovvero ordini di pagamento superiori al saldo disponibile…), e formano il loro blocco.

Cioè ogni miner compone un proprio blocco che può essere diverso da quello degli altri. Infatti i miners hanno totale discrezionalità sulle transazioni che scelgono di inserire nel loro blocco e, normalmente guardando al loro tornaconto, inseriscono prima le transazioni che promettono delle fees più alte (approfondimento: le_fee_di_bitcoin).

Formato ciascuno il proprio blocco, i miniers iniziano una vera e propria gara tra loro per vedere chi è il più veloce a sigillare ciascuno il proprio blocco con un Hash. Il primo che sigilla il proprio blocco è il vincitore della gara, ed il suo blocco verrà acquisito da tutti i nodi della rete per essere “aggiunto” alla propria copia della Blockchain. In questo modo tutti i nodi hanno sempre una copia aggiornata della Blockchain.

A questo punto i miners inizieranno subito a comporre ciascuno un nuovo loro blocco e l’attività riprenderà freneticamente senza soluzione di continuità.

In questa gara, che si ripete ciclicamente ogni 10 minuti circa, c’è sempre un solo vincitore che si aggiudica la reward (il premio di 12,5 bitcoin dal Protocollo) più le fees, o commissioni, eventualmente promesse volontariamente dai mittenti e che accompagnano i loro ordini di pagamento.

La gara consiste nel trovare per primi la soluzione di un problema che richiede molto lavoro computazionale ma la cui verifica è immediata. E’ un po’ come la composizione di un puzzle che richiede molto tempo e fatica… ma, una volta che è terminato, chiunque è in grado di giudicare con facilità, con una rapida occhiata, se il puzzle è stato completato correttamente.

La reward è ambita (attualmente con il bitcoin quotato 5.000 dollari vale più di 60.000 dollari…) e viene messa in palio molto frequentemente (una volta ogni 10 minuti circa). I miners quindi, che sono in competizione tra loro, tendono ad investire sempre di più in hardware per aumentare la loro potenza di calcolo ed aggiudicarsi con maggiore frequenza le rewards. E’ un calcolo di pura probabilità: se un miner ha una potenza di calcolo doppia rispetto ad un’altro miner, nel tempo si aggiudicherà un numero doppio di rewards.

Esistono miners che raggiungono dimensioni imponenti; questa è la foto di un grosso miner, una cd “mining farm”:

I miners fagocitano quantità enormi di energia elettrica, sia per alimentare i processori 24 su 365 sia per refrigerare gli ambienti. Per questo motivo vengono normalmente installati in paesi dove l’energia costa poco e/o dove le temperature climatiche sono basse, tipicamente Cina, Europa dell’est, Francia, Russia, Stati Uniti, Canada… mentre in Italia sono pochi perché, con i nostri costi per l’energia, l’attività di mining non è remunerativa.


Nel paragrafo successivo vedremo in cosa consiste la “gara” in cui si misurano i miners:

 

                        

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