Una nuova criptovaluta può nascere “da zero” come è avvenuto per bitcoin e la maggior parte, se non totalità, delle monete di prima generazione, oppure con uno smart contract che ne rilascia i token oppure a seguito di hard fork.
Mentre una criptovaluta “muore” solo in caso di azzeramento della sua adozione, perché magari si rivela essere una moneta o un token inutile o superato che non interessa più a nessuno, e quindi neppure gli Exchange avranno più interesse a trattarlo perché non “scambia” e lo “delistano” dalla loro piattaforma, ed i miner non avranno più interessa a minarlo perchè non vale nulla.
In teoria una criptovaluta “truffaldina” potrebbe anche venire “spenta” da un atto giudiziario “mondiale” che però è alquanto impraticabile. C’è stato un caso, ONECOIN, chiuso dalla magistratura. Ma non si trattava di una criptovaluta anche se si spacciava come tale. Non era una criptovaluta perché non aveva una Blockchain (infatti era locale e per questo la Magistratura è potuta intervenire…) e questo era intuibile se non altro dal fatto che era acquistabile solo su una piattaforma loro e non sui comuni Exchange. Inoltre le persone raggirate venivano incoraggiate nell’acquistare una certa somma fissa (minima) di quella moneta con promesse di guadagni interessanti dettati però da uno schema multilevel. Insomma tutte situazioni che non hanno niente a che vedere con le criptovalute propriamente dette dove ognuno autonomamente e liberamente, senza essere invitato da nessuno, decide se e quanto investire e in cosa, e senza alcun vincolo di acquisto minimo.
Nel paragrafo successivo vediamo quali sono i wallets per le Altcoins…: