Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo dietro al quale si nasconde l’ideatore di bitcoin.
Non ha mai voluto far sapere chi sia e, da eccellente crittografo/esperto di sicurezza informatica, c’è riuscito benissimo. Questo alone di mistero ha scatenato diverse “caccie all’uomo” e si leggono tante storie sulla sua possibile identita… ma sono solo ipotesi.
Satoshi Nakamoto probabilmente non è neppure un individuo bensì un team di persone. Questo perché il Sistema Bitcoin sintetizza in sè diverse scienze che difficilmente una persona da sola potrebbe padroneggiare. Dietro a Bitcoin c’è matematica (calcolo delle probabilità), crittografia, informatica (sicurezza, programmazione, database e reti), economia (scuola Austrica, politiche monetarie), imprenditoria (miners), scienze bancarie, ecc. ecc.
Satoshi Nakamoto divulga questa sua idea di Sistema monetario “alternativo” al sistema bancario sulle principali mailing-list degli ambienti “Cypherpunk“, un movimento cripto-anarchico che già da anni era attivo nella ricerca di soluzioni di questo tipo.
Il testo della mail iniziava così (traduzione dall’inglese):
Il testo integrale in lingua originale dello scambio di email è disponibile qui.
Non è certamente un caso se tutto ciò avveniva il 1° novembre del 2008, ovvero esattamente un mese e mezzo dopo l’annuncio di Lehman Brothers di volersi avvalere del Capitolo 11 del “Bankruptcy Code statunitense”, ovvero la procedura che si attua negli Stati Uniti in caso di fallimento, dichiarando debiti bancari per oltre 600 miliardi di dollari, debiti obbligazionari per oltre 150 miliardi ed attività per un valore di circa 640 miliardi.
Si trattava della più grande bancarotta nella storia degli Stati Uniti d’America che fece poi scoppiare la crisi economica mondiale del 2008 legata ai subprime.
Nei mesi successivi e in diversi steps, Satoshi Nakamoto divulgherà, sempre in rete, il protocollo informatico di Bitcoin già perfettamente funzionante per farlo testare.
L’ultimo contatto di Satoshi Nakamoto col resto del mondo è una sua email del 2011 in cui dichiarava di essere passato ad altri progetti.